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Leggendo uno degli ultimi interventi di Zitara su Fora,
“Li chiamarono briganti” ci son venute in mente le parole dello storico Angelo D’Orsi, a proposito del dibattito sul revisionismo: ‘Il silenzio e’ comunque
la piu’ crudele e ingiusta delle armi’ |
“Bisogna riconoscerlo. Gli strateghi della disinformazione sulla storia del Sud ci hanno saputo fare. Ben poco e’ stato lasciato al caso. Tutti gli eventi, piccoli e grandi, della vita delle Due Sicilie sono stati passati al setaccio del vincitore, che per imporre la sua “versione ufficiale” e’ intervenuto, all’occorrenza, con la menzogna, la rimozione, la grancassa retorica, il martellamento mediatico. Un lavoro affidato all’interessato zelo di politici, funzionari, giornalisti, accademici, notabili, tutti convinti che i fini – quello dichiarato di portare a compimento la forzata unificazione italiana e quello taciuto di consolidare la propria fortuna personale – giustifichino i mezzi.
Si trattava di schiacciare con un macigno l’orgoglio di un popolo, di soffocare il sentimento vivo e bruciante degli infiniti lutti, soprusi, sofferenze causati dalla cruenta colonizzazione sabauda, di spegnere ogni sussulto di ribellione alla prepotenza dei “galantuomini” filo-piemontesi.” |
Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui – l’ho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org – Buona lettura!
Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin) |
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