Subject: MSG 04 - 120 - A proposito di torture e sevizie From: "Alessandro Romano" Date: Sun, 16 May 2004 23:01:07 +0200 To: eleaml |
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Rete di Informazione delle Due Sicilie |
101/Mel/Fucilazione
All'ora stabilita la 4" compagnia, comandata dal cap. Cartacci, si trovava schierata nella piazza di Arienzo, a forma di quadrato con un lato aperto ove colla fronte rivolta al muro doveva prender posto il brigante. Molta gente assisteva silenziosa alla tragica funzione; comparve il condannato tra quattro bersaglieri ed un caporale, che dopo avergli bendato gli occhi fece retrocedere di pochi passi i quattro bersaglieri. Sentita la propria fine vicina il brigante prese a maledire la truppa, il Governo ed a invocare la giustizia divina, pregando la Madonna ed i suoi Santi fino a che la scarica dei moschetti interruppe la commedia. Cadde boccone lo sciagurato, e fra gli astanti si udì un rumore crescente, tale che il caporale ordinò la ricarica dei moschetti ed il puntamento verso la folla dei più accesi. Il prete principiando un canto sacro distolse la tensione allontanando la possibilità di uno scontro con la popolazione. Tali esecuzioni se da fare in pubblico occorre essere scortate dall'intera Compagnia per allontanare i pericoli della rivolta dei cafoni.
Cap. Paselli
INV.45/BRACCI 24 luglio 1861
Mancando il necessario per causa dei ribelli fui incaricato di far del mio meglio al recupero di che mettere nelle caldare. Preso il carro mossi in direzione di Pondelandolfo dove giorni prima ne avevo scorto masserie e depositi appena fuori dalle mura. Circondata una casa ci avvicinammo cauti. Improvvisamente dal piano sovrastante ne apparve un giovinetto che imbracciando un fucile incominciò a far fuoco senza riparasene. Colpiti due bersaglieri ed ucciso il cavallo del traino, rispondemmo al fuoco. Entrammo nella masseria dove trovammo tracce di uomini ormai lontani protetti da volti di donne muti e senza sentimenti. Si prese ogni cosa potesse servir alla truppa ed ai briganti. Poi lasciammo al fuoco il resto mentre le donne cercavan di ricoprirsi dalla violenza della truppa. Rientrando scorgemmo sul monte a ridosso della strada le sagome dei briganti che da lontano avevano assistito alle sorti dei loro rifugi.
Cap. Bracci
INV.34/Bracci 30 luglio 1861
Pattugliando da 6 ore con un forte caldo arrivammo nei campi di Casalduni e qui scorgendo un cafone nella campagna decisi di far riposo sfruttando quel momento. Afferratolo per il collo gli intimai di dirci chi nel suo paese fosse contrario alla nuova Italia. Guardando fisso nel basso non pronunciava alcunché bensì ansimava. Ed allora gli ordinai di urlare viva Vittorio Emanuele. Ma niente. Poi afferrata la pala gli ordinai di scavarsene la fossa e questi quasi a compiacersene si diede a farlo di gran lena. Finito il lavoro il sergente Bertacchi ridendo di cuore lo fece entrare nello sterrato ed il disgraziato eseguì e prese a pregare come se stesse per finire di li a qualche momento la sua esistenza. Poi fu ricoperto con la terra fino al mento e con sassi e massi intorno e sopra la testa. Solo in quel momento, con poca voce ripeteva quanto prima gli era stato comandato. Allora il sergente gli disse di essere libero e di andarsene ma con le sue forze. Fu un gran ridere per tutti ed il cafone starà ancora là ad invocare il nostro amatissimo sovrano ed a cercare di uscire dalla sua tomba.
Cap. Bracci
HANNO SCRITTO
"Finiamola di definirci i "buoni" d'Europa, e nessuno dei nostri fratelli del Nord venga a lamentarsi delle stragi naziste. Le SS del 1860 e degli anni successivi si chiamarono, almeno per gli abitanti dell'ex Regno delle Due Sicilie, Piemontesi. Perciò smettiamo di sbarrare gli occhi, di spalancare all'urlo le bocche, a deprecare violenze altrui in questo e in altri continenti. Ci bastano le nostre, per sentire un solo brivido di pudore. Noi abbiamo saputo fare di più e di peggio."
Carlo Alianello
"Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fioco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare con il nome di briganti."
Antonio Gramsci
NO, LUCANIA!
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decapitati
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fucilati
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torturato
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fucilati
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torturato
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torturato
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fucilati e decapitati
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fucilato
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ucciso a bruciapelo
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contadini decapitati
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torturato, sgozzato e finitocon un colpo alla fronte
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uccisi a bastonate sul cranio
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