SILENT ENIM LEGES INTER ARMAla legge sugli assembramenti
affonda le sue radici nella rivoluzione francese |
Già nell’800 si distingueva tra assembramenti armati e assembramenti pacifici e si cercava tra le pieghe del diritto di vietarli o, perlomeno, di contenerli tutti.
Il potere non ama le piazze piene, quand’anche pacifiche, poiché si sa dove si comincia e non si sa dove si va a parare!
Si inizia a mettere mano al problema degli assembramenti (attroupements) già nell’ottobre del 1789 (1)! La rivoluzione, dopo la presa della Bastiglia del 14 luglio 1789, deve mantenere l’ordine rivoluzionario, quindi meglio evitare assembramenti di persone.
Anche la lotta alla pandemia, con la proclamazione dello stato di emergenza (2) si è trovata a fronteggiare il problema degli assembramenti per ovvi motivi di polizia sanitaria. Per difendere le proprie scelte, però, i governi sono andati oltre tali motivi, montando attraverso i media un clima da guerra che ha portato a mettere in discussione qualsiasi tipo di assembramento – e non solo durante i lockdown – con il preciso intento di evitare contestazioni.
La motivazione sempre la stessa: combattere il virus ed evitare il contagio.
Si è passati dal pretendere non-manifestazioni con persone distanziate e ferme al comminare un daspo-politico – vietandogli il ritorno nella capitale – a Stefano Puzer, reo di essersi messo pacificamente in strada con un panchetto.
Tutto questo nel silenzio complice delle TV e delle maggiori testate giornalistiche.
Parafrasando Cicerone, quando si combatte le leggi tacciono (3) e tacciono pure i giornalisti, quasi tutti di fatto “embedded” (4). Anche se di armi non se ne son viste, se non sfollagente e idranti delle forze dell’ordine.
Il clima è un clima bellico – vaccinati contro non vaccinati – dove le distinzioni vengono annullate in due calderoni contrapposti. Tutto questo grazie alla solerte opera di quelli che dovrebbero essere “i cani da guardia del potere” (5).
Interessante la lettura dei resoconti parlamentari dell’Assemblea Nazionale francese dell’ottobre del 1789.
Si parte da una loi-attroupements per giungere ad una loi-martiale e il crimine di lèse-majesté è già divenuto crimine di lèse-nation.
Testi pubblicati:
(1) Projet de loi sur les attroupements, par M. le comte de Mirabeau, lors de la séance du 14 octobre 1789 [Vedi documenti pubblicati].
(2) Non essendovi una norma costituzionale che disciplini le emergenze, la dichiarazione venne fatta fatta in base al DECRETO LEGISLATIVO 2 gennaio 2018, n. 1 - Codice della protezione civile. (GU n.17 del 22-01-2018)
(3) Silent enim leges inter arma; nec se exspectari iubent, cum ei qui exspectare velit, ante iniusta poena luenda sit, quam iusta repetenda. (Cicerone - Orationes - Pro Milone)
(4) “Forma di giornalismo di guerra tipica di corrispondenti aggregati in vario modo alle truppe. La locuzione è nata nel 21° secolo e fa riferimento a giornalisti incorporati (ingl. embedded) nell'esercito statunitense.” Cfr, https://www.treccani.it/enciclopedia/embedded-journalism.
(5) “Giornalismo che svolge una funzione di sorveglianza contro l'illegalità, secondo una definizione anglosassone («giornalismo cane da guardia»)”. Cfr. https://www.treccani.it/enciclopedia/watchdog-journalism
Nicola Zitara mi chiese diverse volte di cercare un testo di Samir Amin in cui is parlava di lui - l'ho sempre cercato ma non non sono mai riuscito a trovarlo in rete. Poi un giorno, per caso, mi imbattei in questo documento della https://www.persee.fr/ e mi resi conto che era sicuramente quello che mi era stato chiesto. Peccato, Nicola ne sarebbe stato molto felice. Lo passai ad alcuni amici, ora metto il link permanente sulle pagine del sito eleaml.org - Buona lettura! Le développement inégal et la question nationale (Samir Amin) |
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