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“I
memorandi
avvenimenti
del reame delle due Sicilie, e precipuamente quelli
compiutisi oltre il Faro da aprile 1860 a marzo 1861
prodromi funesti
dei disastri che hanno abbattuto la indipendenza autonomica
di un
popolo di dieci milioni ed una splendida monarchia di dieci
secoli,
richiamano la seria considerazione dell'universale".
Tra
le
cozzanti
opinioni, e il micidiale antagonismo dei partiti, non vi è
chi
non abbia premura di conoscere i fatti sotto il vero loro
aspetto per
giudicarne senza preoccupazione. La curiosità e l'interesse
nascono in
vista delle gravi conseguenze, che i tristi casi hanno quivi
prodotte,
e non mancheranno anche altrove di produrre.
Profetiche
parole,
queste,
scritte in un testo di persona bene informata, da cui non si
può prescindere se si vuole affrontare lo studio del crollo
del reame
delle Due Sicilie: “CRONACA DEGLI AVVENIMENTI DI
SICILIA - Da' 4
aprile a' principii d'agosto 1860 con l'aggiunta de' fatti
posteriori
fino a marzo 1861 - Estratta da documenti, Italia, 1863".
Rileggendo
gli
avvenimenti col senno del poi non ci sembra peregrina la
tesi di
Galasso, espressa in un articolo del 2016 sul Corriere della
Sera, nel
quale sosteneva che la unificazione del Regno di Napoli e
del Regno di
Sicilia fosse stato un errore rendendolo più precari sia lo
stesso
regno che la monarchia.
Se
ripensiamo al ruolo della Sicilia, alle mire britanniche
sull’isola,
alla opposizione permanente che fece nei confronti di Napoli
ed
all’aiuto dato a Garibaldi non solo dalle classi dirigenti
siciliane,
dobbiamo riconoscere che in effetti con la nascita delle Due
Sicilie
iniziò la dissoluzione del regno meridionale, sia
peninsulare che
insulare - l’Inghilterra non si oppose a tale unificazione*,
ma intanto
si era impadronita di Malta e se la teneva ben stretta.
Non
consola certo il fatto che tale opposizione dopo la
illusione
garibaldina si rivoltò contro i Savoia che fecero peggio dei
Borbone
per mantenere il dominio sulla Sicilia - basti pensare alle
rivolte di
Adernò, Paternò, Biancavilla, Sciacca, Mezzagno, Mezzojuso,
Mazara del
Vallo, Catania, Messina, Girgenti, Licata, Canicattì,
Alcamo,
Castellammare del Golfo.
Zenone
di
Elea - Ottobre 2019
*
Tale unificazione costò ben otto milioni di franchi, due
milioni
andarono a Metternich e ben sei milioni di franchi a
Talleyrand.
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